Un antico centro fortificato sull’Adige per il controllo dei commerci e del traffico fluviale
❝Adagiato sulle rive dell’Adige, il borgo fluviale di Badia Polesine ha origini antiche, legate alle vicende dell’abbazia attorno cui si sviluppò l’originario nucleo abitato. Sorto in età medievale, il borgo era circondato da fossati e dotato di tre ponti levatoi per regolare gli ingressi. Le bonifiche benedettine diedero impulso a un’economia agricola fiorente, anche grazie allo smercio reso possibile dalla vicinanza a vie fluviali navigabili.❞
Il borgo di Badia Polesine, posto sulla riva destra del fiume Adige, deve il suo nome all'Abbazia della Vangadizza, importante monastero benedettino fondato prima dell’anno mille nell’omonima località e soppresso nel 1810 durante la dominazione francese. Il complesso religioso godette, fin dalla sua istituzione, del privilegio di "nullius diocesis”: costituiva cioè una propria diocesi, autonoma e indipendente dal controllo del vescovo di Adria. Comprendeva un ampio territorio che si estendeva fra le attuali province di Padova, Verona, Ferrara e Bologna. Questa estesa area d’influenza ne fece una delle più importanti abbazie medievali del contesto geografico padano-veneto. La città di Badia Polesine passò nei secoli dalla dominazione degli Estensi a quella dei Padovani, quindi venne annessa alla Repubblica di Venezia, seguendone le vicissitudini fino al 1797, anno della caduta della Serenissima. Dopo l’occupazione di Francesi e Austriaci, nel 1866 anche Badia entrò a far parte dello Stato Italiano.
La storia del centro abitato si identifica con quella del monastero, attorno al quale si sviluppò l’originario assetto urbanistico. Di fondamentale importanza per lo sviluppo economico di Badia Polesine fu la vicinanza al fiume Adige, che nel passato rappresentava una via di comunicazione strategica verso Verona e verso il mare.
Il borgo, che rappresenta la parte più antica di Badia Polesine, era protetto da un fossato e da tre ponti levatoi in legno secondo alcune fonti già dal Duecento. Riedificati in pietra nel 1514 con le relative porte, erano funzionali a regolare l’accesso al nucleo abitato. La porta de soto collegava il nucleo urbano con la Contrada San Francesco, oggi Via Roma, detta anche “Cao de Vila” dove, nella prima metà del Quattrocento, i frati francescani costruirono una chiesetta e un annesso convento. La porta de mezo apriva la viabilità verso Francavilla, sulla riva destra dell’Adigetto. Dalla porta de sora si accedeva invece al Pizzòn, o Borgo San Nicolò. Questo antico quartiere della città aveva caratteristiche particolari proprio perché sorgeva a ridosso del fiume. Vi si trovava un cantiere per la costruzione di barche, una chiesetta dedicata a San Nicolò, patrono dei naviganti, la sede del dazio fluviale e un’osteria con alloggio che ospitava forestieri e viandanti. Tale zona era inoltre abitata dai cosiddetti “mulinari”, che operavano nei caratteristici (e ormai purtroppo scomparsi) mulini natanti sull’Adige. La vita all’interno del borgo subì purtroppo un drastico sconvolgimento il 23 aprile del 1945, quando un massiccio bombardamento distrusse, oltre al ponte sull’Adige, anche case, botteghe e la chiesa di San Nicolò.
In treno: Badia Polesine è dotata di una stazione ferroviaria, sulla linea Verona-Rovigo; percorrendo il viale alberato di fronte alla stazione si raggiunge in breve il centro cittadino.
In auto: dallo svincolo autostradale di Badia Polesine sull'A31 svoltare in direzione del centro cittadino percorrendo via Ca' Mignola Nuova, che conduce fino al nucleo urbano. Provenendo da Verona o Rovigo (SS434 Transpolesana) imboccare l'uscita per Badia Polesine presso il Centro Commerciale Il Faro, quindi procedere lungo Via O. Scavazza e Via Cappuccini per raggiungere il centro urbano.
Dove mangiare:
si consigliano L’Osteria del Gallo e il Ristorante Pizzeria La Tavernetta (Riviera Luigi Balzan 849, Badia Polesine; tel. 347 0655745).
Dove dormire:
si suggeriscono il B&B Il Glicine e il Park Hotel Le Magnolie.
Attività escursionistiche e noleggio bici e imbarcazioni:
per escursioni in bici e cavallo e in barca fare riferimento al sito web del Parco Delta del Po.
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