L’antico faro romano del porto sull’Adriatico divenuto edificio sacro agli albori della cristianità
❝La Basilica di Santa Maria Assunta sorge nel contesto urbano della città di Adria, che ha dato il nome al Mare Adriatico in virtù dei ricchi traffici mercantili che vi si svolgevano sin dalla preistoria. La chiesa, detta “della Tomba”, prende il nome secondo la tradizione da un antico cimitero romano. Oggi l’edificio sacro riassume in sé le nobili origini di un vivace borgo fluviale sorto a ridosso dell’antico faro romano sull’Adriatico.❞
La primitiva Basilica della Tomba, che risale ai primi secoli dell’era cristiana, è costruita sui resti di un preesistente edificio legato al culto pagano, a ridosso di quello che gli archeologi hanno identificato come l’antico porto fluviale di Adria. Il suo nome deriverebbe dal rinvenimento qui effettuato della tomba di un illustre personaggio romano, Quinto Tizio Sertoriano, la cui lapide è oggi infissa nel campanile. Secondo un’altra ipotesi, la denominazione sarebbe invece legata alla zona sopraelevata (ad tumulum) rispetto alle aree circostanti in cui sorge la chiesa.
L’attuale campanile in stile veneziano, opera dell’architetto Giambattista Scarpari, è stato inaugurato nel 1931 e sorge in corrispondenza del precedente campanile trecentesco. Questa struttura medievale era, di fatto, una vera e propria torre di avvistamento e controllo costruita, a sua volta, sul troncone di quello che la tradizione popolare vuole essere “l’antico faro romano” dell’Adriatico. Una lapide in latino sulla parete sud dello zoccolo ricorda l’origine della struttura: “Quale ero una volta – torre – e guidavo il corso delle navi – sono ancora oggi – torre – ricostruita nell’anno 1931 – e con la mia guida indico agli uomini il Cielo – e con la mia voce chiamo coloro che devono recarsi al Tempio.”
Alquanto significativo, per comprendere l’importanza storica che rivestiva la navigazione fluviale per Adria, è stato il ritrovamento della celebre lapide datata I sec. d.C. e relativa al “Collegium nautarum” – il collegio dei naviganti, ovvero una corporazione di marinai.
L’interno della basilica custodisce alcune pregevoli opere d’arte: un battistero datato 1472, costituito da una vasca ottagonale che ingloba un prezioso bacino marmoreo d’età romana, e un affresco quattrocentesco raffigurante la Madonna delle Grazie mentre allatta il Bambino, detta Madonna del Latte. Chiusa in una nicchia scavata alla base del campanile si trova invece una raffinata terracotta del Quattrocento che rappresenta la Dormitio Virginis. L’attuale aspetto della Basilica è il frutto di diverse ristrutturazioni e interventi apportati nei secoli, soprattutto nel corso del Settecento e nella prima metà del Novecento.
In treno: linea Verona-Rovigo-Chioggia e linea Adria-Mestre–Venezia; La Basilica dista circa 1,5 chilometri dalla stazione ferroviaria di Adria. All’uscita imboccare il viale Umberto Maddalena, oltrepassare la rotonda e proseguire quindi su viale Vescovado per poi continuare su Corso Vittorio Emanuele per circa 400 metri; svoltare a sinistra su Corso Mazzini e quindi a destra su via Bocchi fino a raggiungere la Basilica, che si trova sulla sinistra dopo poco meno di 300 metri.
In auto: dall’uscita Boara-Rovigo Nord sulla A13 prendere Via dell'Artigianato e Via dello Sport in direzione di SP1 a Boara Pisani, poi seguire la Tangenziale Est/SS16 e SR443 in direzione Adria.
Dalla SS309 Romea, seguire le indicazioni per Adria, imboccare la SP45 provenendo da Venezia o la SP46 provenendo da Ravenna.
Dove mangiare:
si consigliano la pizzeria Tablà - Farine Antiche per Pizze Moderne (Via Leonardo da Vinci 45, Adria; tel. 0426 23770), e il Ristorante Gastronomia Le Quattro Stagioni, che propongono un’accurata selezione di ingredienti a km 0.
Dove dormire:
si suggeriscono l’Hotel Leon Bianco e l’Albergo Minuetto e B&B La Mansarda.
Attività escursionistiche e noleggio bici e imbarcazioni:
per escursioni in bici e cavallo e in barca fare riferimento al sito web del Parco Delta del Po.
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