Le origini della storia del Delta e delle sue vie d’acqua in un emozionante percorso museale
❝Adria celebra nel nome il suo antico legame con il mare evocando le storie di Etruschi, Greci, Celti, Romani e primi Cristiani di cui fu città-emporio, collegata da millenarie vie d’acqua e di terra. Il Museo Archeologico Nazionale sorge nei pressi del luogo “della Fontana”, dove anticamente si sviluppò il primo nucleo urbano di Adria. Attraverso preziosi oggetti di bronzo, d’ambra e d’arte orafa e vetraria, nel museo si illustra la storica vocazione commerciale del delta del Po con l’antico mondo Mediterraneo.❞
Anche nell’antichità il Polesine era una ‘terra tra due fiumi’: l’Adige, che scorreva poco più a nord del corso attuale, e il Po, che si apriva in numerosi rami, terminando lungo l’antica linea di costa di cui rimane traccia nel cordone di dune fossili ancora visibili in numerose località del Delta. Frequentata già nel II millennio a.C., questa zona fu abbandonata completamenteper circa duecento anni, tra l’VIII e il VI secolo a.C.Agli inizi del VI secolo venne ripopolata proprio a partire dalla costa: San Basilio di Ariano nel Polesine è il villaggio più antico attualmente conosciuto. Protagoniste di questa nuova fase furono tre popolazioni diverse: i Veneti antichi, gli Etruschi e i Greci, che giunsero sin qui per condurre i loro commerci adriatici. È a partire da questo centro portuale che pochi anni più tardi viene fondata Adria, circa 12 chilometri più all’interno: diventerà la principale città etrusca sulla costa adriatica di quel periodo. Il suo nome è indissolubilmente legato, appunto, al Mare Adriatico.
Adria fu una città essenzialmente multietnica. Riuniva Greci, Etruschi e popolazioni venete, rappresentando un punto d’incontro e di smercio per tutto ciò che giungeva attraverso la navigazione. Agli Etruschi, che ne rappresentarono la componente principale in età arcaica, si devono le prime opere di canalizzazione e di bonifica attraverso palificate su cui si costruirono le prime case in legno e terra battuta.Con l’avvento dell’età romana non si perde la vocazione portuale e commerciale della città che, assorta al ruolo di Municipium, viene collegata ai principali centri della terraferma da due strade consolari: la via Annia e la via Popillia (l’attuale strada Romea). Il pregevole apparato monumentale e architettonico d’età romana è oggi purtroppo perduto, ma è indiziato da importanti rinvenimenti, effettuati nei secoli scorsi, di terme (nei pressi dell’attuale museo, nel luogo detto “La Fontana”), di un teatro, di un tempio e di un anfiteatro.
Nel Museo, di recente riallestimento, il percorso si snoda come un’onda: diversi colori guidano il visitatore (tutti i visitatori: il Museo è totalmente privo di barriere architettoniche) attraverso le sezioni Greco-Etrusca, Ellenistica e Romana, in più di 1.400 mq e con oltre 6.000 reperti.
I principali gioielli all’interno di questo percorso sono rappresentati dalle ceramiche attiche a figure nere e rosse, dai preziosi rinvenimenti di oggetti in ambra e pasta vitrea effettuati nelle necropoli arcaiche ed ellenistiche, oltre che dalla gioielleria etrusca in oro e argento. Famosa è la cosiddetta ‘Tomba della Biga’ del III secolo a.C., consistente in un carro deposto con la sua pariglia di cavalli e con un terzo cavallo, da sella, al seguito. Nella sezione romana l’attenzione è attratta dalla spettacolare vetrina, dove preziosi vetri soffiati a mano libera e in matrice, a nastri policromi, murrine, a reticolo e a intaglio sono valorizzati grazie a una gestione computerizzata dell’illuminazione. Una visita al museo rappresentacerto una tappa obbligata per comprendere la storia di questo territorio anfibio e del suo fiume, dove gli antichi popoli del Mediterraneo avevano trovato il segreto di una convivenza pacifica e feconda.
In treno: linea Verona-Rovigo-Chioggia e linea Adria-Mestre–Venezia; il museo dista circa 1,5 chilometri dalla stazione ferroviaria di Adria. All’uscita procedere in direzione est verso Via dei Lagunari, proseguire poi su via Giosuè Carducci fino a raggiungere via Riviera Roma, continuare quindi sulla destra e attraversare il ponte, procedendo su via G. Badini fino a raggiungere la sede del museo.
In auto: dall’uscita Boara-Rovigo Nord (A13) prendere Via dell'Artigianato e Via dello Sport in direzione di SP1 a Boara Pisani, poi seguire la Tangenziale Est/SS16 e SR443 in direzione Adria.
Dalla SS309 Romea, seguire le indicazioni per Adria, imboccare la SP45 provenendo da Venezia o la SP46 provenendo da Ravenna.
Orari di apertura e visite:
Museo Archeologico Nazionale di Adria
Dove mangiare:
si consigliano La Pizzeria Olio Sale & Rosmarino (Piazzale Rovigno 7, Adria; tel. 0426 902101) e la Trattoria Il Ciondolo (Vicolo Che Guevara 3, Adria; tel. 347 086 2259).
Dove dormire:
si suggeriscono il B&B La Garzetta e l’Hotel Minuetto.
Attività escursionistiche e noleggio bici e imbarcazioni:
per escursioni in bici e cavallo e in barca fare riferimento al sito web del Parco Delta del Po.
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