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La Via delle Valli da pesca

Alla scoperta delle antiche “piscinae piscariae” romane fra lagune e casoni del Delta

Fra i corsi dell’Adige e del Po, nella parte settentrionale del Delta, si sviluppa l’ambito delle valli da pesca: un ambiente suggestivo creato dall’uomo già in epoca romana e che oggi è possibile esplorare percorrendo la Via delle Valli. Si tratta di un itinerario articolato in più sezioni, a cavallo fra i lidi adriatici e l’entroterra, che consente di addentrarsi fra vasti specchi d’acqua, preziose zone umide e i tradizionali ambienti usati per l’itticoltura.

Nel Delta del Po l’acqua ha sempre avuto un ruolo assolutamente determinante nella formazione del paesaggio. L’elemento liquido contribuisce alla definizione sia del tessuto naturale che di quello artificiale, costituito da aree bonificate, canali e argini, i quali inevitabilmente si fondono e si confondono con la naturalità di canneti, lagune e scanni (lidi sabbiosi). In questo contesto geografico unico, dove il confine tra terra e acqua è sempre instabile e mutevole, si sono sviluppati i borghi e le comunità del Polesine, le cui genti si sono dedicate ad attività economiche necessariamente legate a queste conformazioni del territorio. Pratica tradizionale ben radicata è quella della vallicoltura: le grandi estensioni d’acque salmastre, formate cioè da acqua dolce mescolata a quelle del mare, si prestano a favorire, grazie a tecniche e metodi consolidati nel corso di secoli, l’allevamento e la pesca all’interno di particolari bacini. Le origini di questo sistema d’allevamento del pesce risalgono ai romani e, secondo alcuni, addirittura agli Etruschi, antichi maestri d’acqua.
Tra l’Adige e il Po di Maistra, in particolare, si può osservare la caratteristica morfologia delle zone vallive, con la tipica simbiosi fra elementi naturali e consuetudini antropiche millenarie. Qui le due direttrici stradali, la Via delle Valli Nord e la Via delle Valli Sud, tracciano un intricato e suggestivo percorso tra specchi d’acqua, lagune e canali, fino ad arrivare al mare.
Dal punto di vista naturalistico si tratta di una delle zone più interessanti e ben conservate del Delta del Po, in cui si aprono scenari paesaggistici di grande impatto. Verso Nord l’Adige si allunga sinuoso prima di sfociare in mare, formando un ampio estuario, a meridione del quale si estende il contesto vallivo, a ridosso dei litorali di Rosolina e Albarella. Prima della foce del fiume s’incontra un percorso che, abbandonando campi coltivati e orti, si sviluppa gradualmente all’interno delle “valli”. Questo nome deriva dal latino vallum, ossia “vallo” o argine, innalzato per delimitare dei bacini ricchi di pesce: le famose piscinae piscariae romane. Oggi gli articolati percorsi della Via delle Valli si prestano bene alle attività escursionistiche e, per le tempistiche necessarie a percorrere gli itinerari, sono adatti in particolare agli itinerari di cicloturismo.
In questi spazi i confini fra acque e terra sfumano e si faticano a distinguere all’orizzonte fiumi, canali, valli e lagune nei rispettivi limiti. Tali distese offrono al visitatore panorami unici e poetici nelle loro molteplici sfumature, ma rappresentano anche un ambiente ideale per gli appassionati di birdwatching, grazie all’abbondante avifauna che qui trova un riparo sicuro tra la vegetazione palustre.
In questi luoghi s’intuisce come l’attività umana conviva armoniosamente con le linee slanciate degli aironi, le “chiacchiere” di famiglie di anatre e gli eleganti fenicotteri. E ci si chiede come non sia forse possibile replicare altrove questa matrice di coesistenza e simbiosi. Un’altra presenza costante nelle valli è anche quella delle sagome dei “casòni”: veri e propri monumenti al duro lavoro dei valligiani e al loro ostinato amore per questa terra che sorge perennemente sul filo dell’acqua. Il casone è caratterizzato da un camino, dotato di un particolare comignolo a forma di dado, a cui corrisponde, all’interno, un grande focolare centrale. In esso venivano un tempo fatte affumicare le anguille, allevate con grande dedizione dai pescatori locali, come riserva di proteine per tutta la famiglia.

2h

Come Arrivare

In treno: per raggiungere il percorso della Via delle Valli Nord la stazione ferroviaria più vicina è quella di Cavanella d’Adige (linea Rovigo–Adria–Chioggia), che dista circa 4 chilometri. Valutare la possibilità di interscambio treno + bici.
In auto: Dalla SS309 Romea seguire le indicazioni per Rosolina Mare e dopo circa 3 chilometri imboccare la strada sulla destra seguendo le indicazioni per l’itinerario turistico.

informazioni aggiuntive

Dove mangiare:
presso la Via delle Valli Nord si consiglia l'Ittiturismo In Marinetta a Rosolina, mentre lungo la Via delle Valli Sud si segnalano l'Osteria del pesce Al Cason di Valle (Frazione Ca' Pisani 81, Porto Viro; tel. 0426 1902186) e l'Ittiturismo Oasi Val Pisani, situati entrambi in località Ca’ Pisani a Porto Viro.
Dove dormire:
nelle vicinanze della Via delle Valli Nord si suggerisce l’Hotel Formula & Puravita SPA, presso Rosolina, mentre nella zona della Via delle Valli Sud si segnala l'Agriturismo Ca’ Pisani, in località Ca’Pisani a Porto Viro.
Attività escursionistiche e noleggio bici e imbarcazioni:
per escursioni in bici e cavallo e in barca fare riferimento al sito web del Parco Delta del Po.

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