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La Via delle Idrovore

Un itinerario di archeologia industriale per comprendere l’opera titanica della bonifica

A inizio Novecento il territorio deltizio, da sempre soggetto ad alluvioni e impaludamenti, fu interessato da progetti faraonici di “bonifica integrale”. Protagoniste di questo processo furono le idrovore, possenti impianti di sollevamento volti a prosciugare i territori anfibi per garantire una migliore sicurezza idraulica. Un nuovo percorso museale “en plein air” consente di osservare le imponenti architetture protagoniste di questa radicale trasformazione.

Percorrendo le sponde del Po di Venezia si può osservare un paesaggio inconsueto, verdeggiante e articolato, in cui agli ambiti naturalistici di pregio si affiancano elementi antropici caratteristici che vanno a comporre il suggestivo scenario deltizio. Qui è possibile ammirare le ampie golene, frequentate da numerose specie di avifauna, oppure inoltrarsi lungo la "Via delle Idrovore e della Bonifica", nella Valle Mea, per cogliere il senso di un lento ma inarrestabile processo evolutivo, che trova espressione tanto nelle isolate fattorie e case rurali, quanto nei mastodontici benché muti manufatti di archeologia industriale ancora visibili nel territorio. Tra questi elementi paesaggistici vi è un’interessante struttura alla foce del Collettore Padano Polesano: l’imponente idrovora realizzata per la regimazione delle acque. Il manufatto, in mattoni faccia a vista, presenta nel corpo centrale delle possenti pompe poste sopra un bacino di aspirazione, dove sono posizionate delle tubazioni funzionali a scaricare l’acqua a quote più elevate.
Elementi decorativi in pietra d’Istria, ampie vetrate e ciminiere per le macchine a vapore sono gli altri elementi caratteristici delle idrovore, poderose e funzionali macchine per la gestione delle acque che, soprattutto tra i due conflitti mondiali, hanno inciso profondamente nell’economia del Delta. Grazie a questi impianti di sollevamento, che scongiurarono devastanti inondazioni evacuando le acque stagnanti, fu possibile la costruzione di stabilimenti per la trasformazione dei prodotti agricoli e, di conseguenza, lo sviluppo in sicurezza di nuove aree dei centri urbani.
Con l’intento di far conoscere più in dettaglio le antiche strutture della bonifica idraulica che hanno permesso l’insediamento umano e produttivo nel Delta padano, il Consorzio di Bonifica Delta del Po ha realizzato nel territorio comunale di Porto Viro il “Percorso delle antiche idrovore”. L’itinerario di archeologia industriale comprende quattro siti: l’Idrovora Chiavica Emissaria del 1901, l’Idrovora Sadocca del 1898 (tutt’oggi in funzione), l’Idrovora Chiavichetta del 1915 e l’Idrovora Ca’ Giustinian del 1915. Quest’ultima presenta anche un interessante e caratteristico pozzo per la raccolta dell’acqua piovana. Tema quanto mai attuale nel considerare il quadro odierno dei cambiamenti climatici e la crescente scarsità d’acqua che sta conoscendo persino il Po. I quattro manufatti idraulici, il cui recupero è stato finanziato dalla Regione Veneto con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e del Comune di Porto Viro, fanno parte di un sistema museale open-air collegato al Museo della Bonifica di Ca’ Vendramin, all’interno di un itinerario che si può percorrere a piedi, in bici, in auto o con imbarcazioni da diporto.

2h

Come Arrivare

Si riportano le indicazioni per raggiungere l'Idrovora Sadocca, uno dei siti del percorso della Via delle Idrovore.
In treno: l’Idrovora Sadocca dista circa 11 chilometri dalla stazione ferroviaria di Rosolina (linea Rovigo-Adria-Chioggia). Valutare la possibilità di interscambio treno + bici.
In auto: per raggiungere l’Idrovora Sadocca dalla Strada Romea SS309 all’altezza del Comune di Porto Viro seguire le indicazioni per Porto Levante e proseguire sulla SP64. L’idrovora si troverà sulla destra dopo circa 8 chilometri.

informazioni aggiuntive

Dove mangiare:
si consigliano il Ristorante Baraonda (Via C. Colombo 31, Porto Viro; tel. 0426 666021), il Ristorante La Bitta (Strada Provinciale 64, Porto Levante; tel. 0426 666031 - 335 1621103).
Dove dormire:
si suggeriscono l’Albergo Ristorante e Pizzeria Il Paradello (Via C. Colombo 58, Porto Levante; tel. 0426 666063) e la Locanda del Nibbio.
Attività escursionistiche e noleggio bici e imbarcazioni:
per escursioni in bici e cavallo e in barca fare riferimento al sito web del Parco Delta del Po.

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