L’ameno e selvaggio paesaggio fluviale che alimentò il mito della Repubblica di Bosgattìa
❝Tra le anse del grande fiume che ormai si avvicina lento alla foce, si allunga l’isola del Balutìn: un contesto fluviale bucolico, caratterizzato da una rigogliosa vegetazione arborea e immerso nel placido scorrere delle acque. L’amenità di questo luogo fu l’elemento determinante che spinse lo studioso Luigi Salvini a farne la sede della “Tamisiana Repubblica di Bosgattìa”, l’utopistico stato autonomo che giunse a coniare moneta propria.❞
L’isola del Balutìn, oggi oasi del WWF, sorge all’interno di un’ansa del fiume Po, alcuni chilometri a sud rispetto al centro abitato di Adria. Si tratta di un ambito insulare che nel corso degli anni è stato per forza di cose soggetto alla costante evoluzione morfologica dell’asse fluviale padano. Un tempo l’isola era infatti legata alla golena di Panarella, in sponda sinistra, nel territorio di Papozze, mentre oggi, dopo alcuni mutamenti del corso del fiume, il Balutìn è passato in Comune di Corbola, in riva destra.
L’isola raggiunse una certa notorietà a cavallo fra gli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso, quando lo slavista Luigi Salvini vi fondò la “Tamisiana Repubblica di Bosgattìa”: una realtà volutamente distaccata dal mondo delle comodità, un’isola protetta dalle acque del fiume, in cui uomo e natura potevano tornare a diventare una cosa sola. I “bosgattesi”, i seguaci dello studioso sognatore che trascorrevano le estati in questo luogo sperduto predicando l’autarchia, vivevano nelle tende, si dedicavano alla pesca e utilizzavano una propria moneta di scambio. Questa singolare esperienza di vita é narrata dallo stesso Salvini nel libro Una tenda in riva al Po, in cui viene descritto il contesto singolare in cui si svolgevano le attività degli abitanti della Repubblica: “Quasi nel mezzo del fiume, chiomata di golene e di salici, con una spiaggia semilunata coperta di sabbia d’un biancore abbagliante, era riemersa un’isola: il Balutìn, che l’alluvione aveva risparmiato, e quasi arricchita come una figlia. Ai suoi piedi, il gran fiume correva con riflessi di rame, sciogliendosi in gorghi contro certe dune affioranti; e la prima erba nuova, di un verde tenero e innocente, gremiva già le rive. E i bosgattesi, attraversando il fango e l’acqua, lì portarono a spalle la tenda e la barca più grande”. Chi andava alla “Tamisiana Repubblica di Bosgattia”, scrive ancora Salvini “non poteva certo mettersi a pancia al sole, ma per vivere doveva arrangiarsi con quello che offriva la natura, del resto molto generosa, cacciando e soprattutto pescando.”
L’isola, benché occupata solo nei periodi estivi, nel corso della sua esistenza giunse a coniare una propria moneta, dei passaporti e persino dei francobolli. E come tale fu al centro dell’attenzione da parte del giornalismo anche europeo, che considerò questo esperimento come un fenomeno culturale e sociale nuovo e di controtendenza. Di fatto, fu all’origine di nuove esperienze “moderne” di fare turismo.
Ma l’isola del Balutìn attesta ancor oggi nuove e ulteriori curiosità, come quella di poter ricevere un ufficiale “attestato di visita” per chi si reca qui, ovvero sul 45° parallelo nord, cioè esattamente a 5000 chilometri dal Polo Nord e a 5000 chilometri dall’equatore. Chi visita il Balutin, se lo desidera, può ottenere gratuitamente questa curiosa “certificazione”, ideata dall’Accademia del Tartufo del Delta del Po, inviando una mail di richiesta a “a.tartufo@libero.it”, indicando nome, cognome e giorno della visita.
In treno: l’isola dista dalla stazione ferroviaria di Adria circa 13 chilometri. Valutare la possibilità di interscambio treno + bici.
In auto: Da Rovigo prendere la SR443 in direzione Adria, quindi la SP45 e la SR495 in direzione Corbola. Imboccare Via Sabbioni a Corbola e poi via Po di Venezia.
Provenendo da Venezia sulla SS309 Romea seguire le indicazioni per Adria prendendo la SP45 e poi per Corbola continuando sulla SR495. Imboccare Via Sabbioni a Corbola e poi via Po di Venezia.
Provenendo da Ravenna sulla SS309 Romea seguire le indicazioni per Corbola prendendo la SP46, poi proseguire sulla SR495. Imboccare Via Sabbioni a Corbola e poi via Po di Venezia.
Dove mangiare:
si consigliano il Risto-pub e pizzeria Brasserie (Via Curicchi 12, Bottrighe; tel. 0426 993054) e il Ristorante Country House (Via Pilastri 5600, Corbola; tel. 0039 333 276 5431).
Dove dormire:
si suggeriscono il B&B Corte Bolandina e la locanda La Petite Maison.
Attività escursionistiche e noleggio bici e imbarcazioni:
per escursioni in bici e cavallo e in barca fare riferimento al sito web del Parco Delta del Po.
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