Gli straordinari relitti naturali che segnano l’evoluzione della linea di costa negli ultimi 2000 anni
❝Gli antichi cordoni dunosi costieri del Delta coincidevano, in età romana, con alcune importanti direttrici stradali, quali la via Popilia: strada litoranea di collegamento tra le città imperiali di Ravenna e Aquileia. Questi cordoni sono dunque una sorprendente testimonianza del progressivo avanzamento della linea di costa per il continuo apporto di detriti fluviali, ma anche una preziosa oasi di biodiversità per la rara flora che oggi custodiscono.❞
Le dune, in quanto corpi sabbiosi creati dal vento, grazie all’energia eolica si formano e si trasformano continuamente negli ambienti litoranei di costa. La vegetazione che riesce ad insediarvisi, intrappola il sedimento sabbioso e impedisce l’avanzamento della duna verso l’entroterra. Questa è anche la genesi delle dune fossili che oggi testimoniano il livello delle antiche linee di costa d’epoca pre-etrusca prima che il fiume, per il continuo trasporto di sedimenti e detriti verso la foce, costituisse le attuali conformazioni deltizie costiere. Si tratta dunque di dune che, pur trovandosi attualmente ben lontane dal mare, in passato lo lambivano. Trovandosi in corrispondenza di antiche strade costiere romane, oggi costituiscono una fotografia unica dell’avanzamento della linea di costa nel corso degli ultimi 2000 anni circa.
Tali elementi morfologici sono una presenza frequente nel Delta del Po, ampiamente documentata nelle carte storiche della zona, dove viene descritta una fascia (in genere denominata “Montoni”) che faceva parte dell’antico cordone dunoso della costa di età pre-etrusca. Questa formazione aveva origine da Bosco Nordio, nei pressi di Chioggia, attraversava Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po e San Basilio fino a proseguire in Emilia-Romagna. Nel corso dei secoli questa fascia di dune fossili, che per lunghi tratti corrispondevano all’antico tracciato romano della via Popilia, una strada costiera completata nel 132 a.C. dal console Publio Popilio Lenate, purtroppo è stata in gran parte cancellata a causa di azioni antropiche, in particolare negli ultimi decenni di speculazioni edilizie. Alcuni tratti, tuttavia, sopravvivono ancor oggi: rare e preziose sopravvivenze di un passato idromorfologico sommerso.
Tra le testimonianze più interessanti ci sono le Dune di Ariano: il territorio che circonda San Basilio è caratterizzato dalla presenza discontinua di alcune dune fossili un tempo ben più estese. A pochi chilometri di distanza si trova la Duna di Grillara, rifugio per diverse specie vegetali e animali, visitabile grazie a un percorso delimitato da staccionate e dotata di un’area attrezzata per la sosta. Esistono poi altri relitti del cordone di dune fossili, tuttavia quelle meglio conservate si trovano nel Comune di Porto Viro, tra le località di Donada e Fornaci, dove sorge un interessante Parco Archeologico. Si tratta di un sito attrezzato che comprende un centro visite e un facile percorso che si snoda fra passerelle. Il Parco delle dune fossili di Porto Viro riveste una notevole importanza dal punto di vista storico, geomorfologico e naturalistico e per questo motivo, alla pari delle Dune di Ariano e Grillara, costituisce un Sito di Importanza Comunitaria (SIC), soggetto a vincolo idrogeologico e paesaggistico-ambientale.
In treno: la stazione ferroviaria più vicina si trova a Loreo (linea Adria-Chioggia), a circa 4 chilometri di distanza. Valutare la possibilità di interscambio treno + bici.
In auto: arrivando da Adria, sulla SP45 seguire le indicazioni per Porto Viro e proseguire sulla SP8; dopo circa 3 chilometri svoltare a sinistra e prendere Via Francesco Rismondo, proseguire fino a incrociare Via Capitello, quindi svoltare a destra su Via Cao Marina.
Orari di apertura e visite:
Parco Archeologico delle Dune Fossili
Dove mangiare:
si consigliano la Pizzeria al Posticino (Via Fornaci 102, Porto Viro; tel. 0426 324072) e il Ristorante Zafferano.
Dove dormire:
si suggeriscono la Locanda Ristorante 7 Mari e il B&B Alle Dune.
Attività escursionistiche e noleggio bici e imbarcazioni:
per escursioni in bici e cavallo e in barca fare riferimento al sito web del Parco Delta del Po.
La riqualificazione del Delta in un’oasi naturalistica a tutela della biodiversità
La Madonna Nera legata alla tradizione di acque sacre e miracolose
Un antico porto romano al centro della mitica “via dell’ambra” e della navigazione fluviale
Magnifica e audace villa palladiana riconosciuta dall’UNESCO, sede del Museo Archeologico Nazionale