SENEGAL, INVENTARIO MONDIALE DEI MUSEI DELL'ACQUA
di Domenico Letizia
I mutamenti climatici e le nuove dinamiche geopolitiche globali focalizzano sempre di più l’attenzione sul rapporto tra ambiente, uomo e utilizzo sostenibile delle fonti idriche. La Giornata mondiale dell’acqua, che ogni anno viene celebrata il 22 marzo dalle Nazioni Unite per far crescere la consapevolezza della sua crescente scarsità, ricordando che vi sono più di due miliardi di persone che vivono senza un accesso garantito e stabile all’acqua sicura e potabile, diviene occasione di risalto per i progetti innovativi e sostenibili legati all’oro blu. La giornata di quest’anno ha come tema centrale quello di “Rendere visibile l’invisibile” e centra la propria analisi sul tema e le opportunità provenienti dalle acque sotterranee. Nuove occasioni per implementare network di cooperazione internazionale e incentivare le attività di ricerca e sviluppo sostenibile. Una progettualità importante che mette al centro la Rete mondiale dei musei dell’acqua (Wamu-Net) e il Centro civiltà dell’acqua che dal 21 al 25 marzo parteciperanno al IX Forum mondiale dell’acqua (World Water Forum) che si tiene a Dakar, in Senegal e che quest’anno è dedicato alla “Sicurezza dell’acqua per la pace e lo sviluppo”.
Il 22 marzo, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, la rete Wamu-Net organizza presso il Padiglione dell’Unesco al IX World Water Forum, una sessione dedicata all’inaugurazione del progetto “Inventario mondiale dei musei dell’acqua”. La sessione mira ad avviare un progetto di censimento globale non solo dei musei dell’acqua, ma anche degli ecomusei, dei musei “diffusi” e dei cosiddetti “centri di interpretazione” dei patrimoni acquatici, stimolando il coinvolgimento di varie istituzioni nella sua attuazione a livello sia regionale che nazionale. Il progetto riflette i contenuti e gli obiettivi della Risoluzione n.7-XXIV dell’Unesco-Ihp intitolata “Unesco-Ihp a sostegno dello sviluppo della Rete mondiale dei musei dell’acqua” del 2021. Importanti i relatori che approfondiranno la tematica “acqua e valorizzazione del patrimonio liquido” nel corso della giornata in Senegal. Ai lavori partecipano Eddy Moors (Ihe Delft); Eriberto Eulisse (Centro civiltà dell’acqua e Università di Venezia Ca’ Foscari); Abdennabi El Mandour (Musée de la Civilisation de l’Eau au Maroc Mohammed VI); Sara Ahmed (Living Waters Museum); Samoura Alassane (Musée de l’Eau de Ouagadougou, Burkina Faso) e Francesco Fioretti (Museo multimediale delle cascate delle marmore), moderati da Alexander Otte del Programma idrologico intergovernativo dell’Unesco.
L’appuntamento di Dakar è un’importante occasione anche per coinvolgere le istituzioni africane nell’intraprendere una programmazione di censimento e di mappatura dei musei dell’acqua del continente nero, al pari dei centri di interpretazione, dei musei comunitari e dei paesaggi culturali dell’acqua e per il loro potenziale nel creare nuovi e futuri musei dell’acqua per promuovere turismo, formazione, ricerca e nuove dinamiche occupazionali sostenibili. Un elaborato ed efficace sistema di classificazione progettato per aiutare i Comitati Nazionali Ihp dell’Unesco, le università e i centri di ricerca nel processo di identificazione delle istituzioni impegnate nell’educazione alla sostenibilità dell’acqua, allo scopo di preservare e promuovere l’insieme dei patrimoni naturali e culturali legati al patrimonio liquido.
Il toolkit e la metodologia per il censimento dei musei dell’acqua su base nazionale e regionale sono stati resi disponibili e pubblici sul sito web della Rete dei Musei dell’Acqua - Wamu-Net per garantire un approccio interdisciplinare coinvolgendo esperti di diverse discipline in grado di fornire un’elaborazione uniforme della tematica. A tal riguardo, le linee guida e le proposte formative elaborate sono fornite dalla Cattedra Unesco dedicata all’Acqua, patrimonio e sviluppo sostenibile, recentemente istituita presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Un processo istituzionale e formativo che potrebbe generare, anche in Africa, la creazione di nuovi musei sotterranei dell’acqua affiliati alla rete del Wamu-Net, come quelle già attivi in Cina e in America Latina.
Vai all'articolo di Domenico Letizia pubblicato all'interno dell'Opinione delle Libertà