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"RIVER CULTURE - LIFE AS A DANCE TO THE RHYTHM OF THE WATERS", UN NUOVO LIBRO UNESCO SULLA "CULTURA DEL FIUME"

I fiumi sono sia culle di innovazione che nastri trasportatori di culture. Un nuovo libro pubblicato dall‘UNESCO sulla 'Cultura del fiume' illustra con svariati esempi cosa possiamo imparare dai fiumi e come dobbiamo vivere accanto ad essi, rispettandoli e amandoli, per affrontare l'attuale crisi idrica globale.
Una parte incredibilmente piccola dell'acqua disponibile sul pianeta Terra, appena lo 0,00015%, scorre nei fiumi. Eppure, questa è la fonte d'acqua più importante per gli esseri umani, ma anche per gli animali, le piante e gli interi ecosistemi dei continenti. Il regime naturale dei fiumi, che comprende periodi di piena e di magra, ha scandito il ritmo delle attività culturali e dell'evoluzione biologica fin dai tempi più remoti. Con l‘illusione che l'acqua sia una risorsa che può essere sfruttata senza limiti, l'umanità e i sistemi di supporto alla vita globale stanno incorrendo in una crisi epocale, di recente aggravata dal cambiamento climatico.
La 'cultura del fiume' è un concetto scientifico che presenta delle vie d'uscita da questa crisi. Il suo approccio innovativo prevede che le strategie adattative sviluppate dai bioti non umani e le pratiche culturali derivanti dalle interazioni uomo-natura vengano combinate per sviluppare opzioni di gestione sostenibile dei bacini idrografici.
Pochi giorni fa è stato pubblicato il libro "River Culture - Life as a dance to the rhythm of the waters" (La cultura del fiume – La vita come danza al ritmo delle acque). Il volume presenta un'analisi delle diversità biologiche e culturali di diversi fiumi di tutto il mondo (28 fiumi in 4 continenti) - ma anche delle minacce a queste diversità, nonché esempi positivi e prospettive di superamento della crisi.
Più di 120 scienziati provenienti da diversi settori e da 24 differenti paesi hanno elaborato una sinossi comune, superando così frontiere di ogni tipo. "Trovare un linguaggio comune e interdisciplinare è stato uno dei più grandi sforzi per produrre questo libro", afferma il curatore Karl M. Wantzen, Chair holder di una Cattedra UNESCO all'Università di Tours (Francia). Ma ne è valsa la pena. Per la prima volta, è stata rivelata la diversità delle pratiche culturali legate ai fiumi, dalla religione all'architettura, e il loro sviluppo dalla preistoria all'era postmoderna. "I fiumi sono sia culle di innovazione che nastri trasportatori di culture", ha affermato. Nonostante le enormi distanze geografiche e le differenze culturali, sono state riscontrate sorprendenti analogie, come l'alternanza nell' "uso comune" dei beni durante il periodo di alta marea e di "proprietà dei territori" durante il periodo di siccità nelle pianure alluvionali di Africa e Sud America. Questa forma di uso alternato, in origine guidata dal ritmo delle acque, può ancora stimolare nuove idee per affrontare i problemi della povertà e dell'uso eccessivo delle risorse.
Gli autori si battono anche per la giustizia tra le comunità a monte e a valle dei fiumi, nonché tra gli esseri umani e le specie non umane in genere: "Chi ha un muso o un becco non deve lamentarsi quando tutta l'acqua viene deviata per l'irrigazione o la produzione di energia“ – eppure, anche queste creature hanno il diritto di vivere. Gli autori inoltre segnalano che la maggior parte delle pianure alluvionali naturali e praticamente tutti i delta fluviali stanno scomparendo, poiché i flussi ambientali di acqua e sedimenti fertili sono stati bloccati dall‘uomo. Nel caso del Mekong, solo l'1% della quantità originale di sedimenti raggiunge il mare. Allo stesso tempo, in tutto il mondo scompaiono i pesci migratori (tra cui le specie più importanti per la pesca nelle acque interne) e altre specie d'acqua dolce e, con loro, tutte le attività culturali ad esse collegate. La maggior parte degli autori ha confermato che di recente si osserva purtroppo "una cesura intergenerazionale delle memorie culturali" legate ai fiumi. Gli autori però mostrano anche come queste memorie possano essere rivitalizzate e reintegrate in azioni sociali virtuose, come mostra ad esempio la Rete Globale UNESCO dei Musei dell'Acqua (iniziativa 'faro' con sede a Venezia del Programma Idrologico Intergovernativo, IHP).
Ma a dispetto delle tante verità ormai ben note (e non sempre piacevoli), ci sono anche segnali positivi. Vengono presentati diversi esempi di gestione partecipativa e di programmi governativi che affrontano la crisi. Vengono analizzate le motivazioni che hanno spinto le persone ad agire congiuntamente. "In molte società si è verificato un momento di catarsi", conclude ottimisticamente Wantzen, "e la consapevolezza che dobbiamo proteggere interi paesaggi fluviali meglio di prima sta finalmente prendendo piede".
Il libro è stato concepito come un toolbox di esempi pratici che mostrano come i problemi legati ai fiumi possano essere superati e come gruppi sociali attivi siano riusciti a realizzare soluzioni sostenibili in tutto il mondo. In oltre 900 pagine vengono presentati i ritratti socio-ecologici di 28 fiumi di 4 continenti (Africa: 6, Asia: 7, Americhe: 6, Europa: 9); cinque rassegne spiegano concetti sostenibili per la gestione del paesaggio fluviale nell'Antropocene; due capitoli trattano le prospettive degli artisti per la comunicazione ambientale e uno la parità di genere. Per rendere questo toolbox accessibile a tutti, gli autori si sono avvalsi di un linguaggio ampiamente esaustivo e le versioni elettroniche di tutti i capitoli sono disponibili gratuitamente (e possono essere liberamente condivise, tramite Creative Commons) presso il repository dei documenti di UNESCO publishing.

Wantzen, K.M. (ed., 2023): River Culture – Life as a dance to the rhythm of the waters. UNESCO Publishing, Paris, 901+XV pp, ISBN 978-92-3-100540-4.

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Contatti: Karl Matthias Wantzen; UNESCO Chair «Fleuves et Patrimoine» 
riverculturebook@karlmwantzen.de

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